CONFERENZA "FESTE RELIGIOSE E POPOLARI A ROCCARAINOLA: UNA PANORAMICA STORICA"

19.05.2015

MUSEO CIVICO LUIGI D'AVANZO

In occasione dell'inaugurazione della seconda edizione della festa medievale "La damigella del Re", presso il Museo Civico Luigi D'Avanzo si è svolta la conferenza dal titolo "Feste religiose e popolari a Roccarainola: una panoramica storica", avente come relatori l'ing. Domenico Capolongo, la dott.ssa Antonella Sica e il Sindaco Raffaele De Simone. Lo scopo è quello di riscoprire le tradizioni locali, intese come quel complesso di memorie, notizie, testimonianze, usi e costumi trasmessi da una generazione all'altra e che purtroppo col tempo vanno man mano scemendo e perdendosi.  Durante l'evento si è passati in rassegna le feste più popolari del nostro Comune, facendo una distinzione tra quelle religiose e quelle civili. Tra le festività religiose si annoverano le processioni dedicate alla Madonna Addolorata, a Sant'Antonio, a San Giovanni, a Santa Lucia, a Sant'Agnello, a San silvestro, a San Michele Arcangelo, a Gesù Morto. Parlando della processione del Corpus Domini si è potuto scoprire che la prima è stata nel 1586 quando il vescovo visitò Roccarainola ed entrò nella frazione di Sasso nella cappella del SS. Corpo di Cristo, la cui cappella ora è scomparsa. La scomparsa delle chiese a Roccarainola è stato uno degli argomenti cardini dell'intera conferenza. Si ricorda che in tutta l'università di Rocca erano presenti 9 chiese: S. Maria a Fellino, S.Silvestro, S. Giovanni, S. Agnello, S. Nicola, S. Simeone, S. Maria Maddalena, S. Martino e la Chiesa di Cammarano. Molte di queste chiese sono scomparse altre invece hanno cambiato il loro nome. Intorno al 1561 Roccarainola era una arcipretura. Nel 1928 si è voluto rilanciare la processione del Corpus Domini. Tra le festività civili ricordiamo invece la sagra dell'uva, la Fiera della Maddalena, la festa della limoncella e la Festa dei Gigli. Le tradizioni fanno parte della cultura e vanno anch'esse considerate quindi dei beni culturali da salvaguardare. E' importante riprenderle, magari riadattarle, ma non cambiarle o stravolgerle del tutto per fare in modo di conservare il loro assetto originario.